15 luglio 2012

TOUR DE FRANCE

Tour de France 1967

Il Tour de France è l’estate. L’estate che non può finire, il caldo meridiano di luglio. Nelle case si chiudono le persiane, la vita rallenta, la polvere danza nei raggi del sole. Stare al chiuso quando il cielo è così azzurro sembra già discutibile. Ma stravaccarsi davanti a un televisore quando i boschi sono profondi, quando l’acqua promette frescura, luce! Eppure è lecito, se è per guardare il Tour de France. Si tratta in questo caso di un rito degno di rispetto che esula dal farniente ebete, dall’abbandono vegetativo. E poi non si guarda il Tour de France, si guardano i Tour de France. Sì, in ogni immagine del gruppo lanciato sulle strade dell’Alvernia, o di Bigorre, si iscrivono in filigrana tutti i gruppi del passato. Sotto le maglie fluorescenti, si vedono tutte le vecchie maglie di lana… Sullo schermo del televisore, le estati si assomigliano e gli attacchi più vivaci hanno il sapore di una bibita alla menta.

Philippe Delerm (La prima sorsata di birra e altri piccoli piaceri della vita)


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