15 giugno 2012

REMANZACCO MON AMOUR

Sempre trent'anni fa finivo il mio periodo di servizio alla Patria presso la Caserma Lesa di Remanzacco, vicino a Udine.

"Morire in coppa o' Friuli!" 
Anche allora c'era di mezzo la Nazionale di calcio, quella che vinse il mondiale del 1982.

11 giugno 2012

UN RAGAZZO FORTUNATO

Riccardo Paletti - Imola 1982 (copyright Claudio Arisi)
  
  Guardo il Gran Premio di Montreal e all’improvviso mi torna in mente Riccardo Paletti. Un pensiero fastidioso, doloroso come un senso di colpa che viene da lontano, da molto lontano. Chi è Riccardo Paletti? Trenta anni fa avrei detto che Riccardo Paletti era un ragazzo fortunato. Così avrei detto. Un ricco, un privilegiato. Vuole correre in macchina? Fare il pilota? Il papà gli paga la Formula 3.
Riccardo Paletti Osella F.1 - Imola 1982 (copyright Claudio Arisi)

  La conseguenza è una stagione così così. Avrebbe bisogno di ambientarsi un po’, magari imparare anche a guidare. Niente affatto, l’anno dopo è già promosso in Formula 2. Sempre con i soldi di papà (importatore Pioneer dal Giappone). Risultato: niente di strabiliante.  La logica suggerisce che sarebbe meglio accontentarsi, fermarsi, o lasciar perdere.. No, Riccardo insiste, arriva la Formula 1, con la Osella, una macchina italiana: è il 1982.
Riccardo Paletti e Enzo Osella - Imola 1982 (copyright Claudio Arisi)

  A questo punto cominciano le critiche: Paletti non è all’altezza, i risolini, i commenti velenosi. Ci sono dentro anch’io. E’ cattiveria? Invidia? Paletti è un ragazzo fortunato. Fortunato? In Formula 1 non si qualifica pressoché mai, il confronto col suo compagno di squadra, il francese Jean Pierre Jarier, è impietoso: ma Jarier è un pilota esperto con più di cento Gran Prix alle spalle.
Box Osella F.1 - Imola 1982 (copyright Claudio Arisi)

 E arriva il 13 giugno 1982, trenta anni fa, Gran Premio del Canada a Montreal. Finalmente Riccardo Paletti si è qualificato, ultimo posto in griglia, ma almeno può prendere il via. Tra due giorni compie 24 anni e sua mamma, di nascosto, vola in Canada per fargli una sorpresa ai box.
Riccardo Paletti 1982 (copyright Claudio Arisi)

Alla partenza la Ferrari di Didier Pironi, in pole position, spegne il motore. Tutti lo schivano per un pelo, Riccardo no, lo vede all’ultimo momento, o forse non lo vede proprio, e lo centra a 160 km orari. Una botta spaventosa. Resta intrappolato nella carcassa dell’auto con gravi fratture alle gambe e al costato. L’auto prende fuoco, brucia, poi viene spenta. Riccardo Paletti viene estratto dal rottame dopo un tempo interminabile. Ha inalato vapori di benzina e liquido antincendio e questo rende la rianimazione un’impresa disperata. Nemmeno il massaggio cardiaco è possibile, le costole gli hanno perforato i polmoni. Riccardo Paletti muore così. Al suo primo Gran Premio, varcando di pochi metri la linea di partenza. Una maledetta tragedia. Povero Riccardo Paletti, povero sfortunato ragazzo. 

10 giugno 2012

VERNISSAGES

Pomeriggio di opening, ieri, naturalmente tutte alla stessa ora e in luoghi diversi della città:


 Il mio amico Michele Ginevra, del Centro Fumetto A. Pazienza, ha inaugurato in S. Maria della Pietà la mostra sui 50 anni di Diabolik: una meticolosa raccolta di tutto quello che riguarda il personaggio inventato dalle sorelle Giussani, con pezzi rarissimi, disegni e sceneggiature originali, imperdibile per gli appassionati

Alla Galleria Pikidi, invece, vernissage per la mostra di Marco Regonaschi: lavori riferibili al genere art brut, dove l'allestimento è qualcosa di assolutamente memorabile, almeno per Cremona, e un valore aggiunto alle opere esposte. Si può dire che l'intera casa di Regonaschi è stata smontata e rimontata all'interno della Galleria, mobili,  suppellettili, tappeti compresi, e naturalmente le opere: allucinanti, lisergiche, graffianti, tutto da vedere, aggirandosi in un labirinto di feticci, ossa, teste di pesce.
Anche questa è una occasione assolutamente da non mancare per chi passa da Cremona nei prossimi giorni.  

7 giugno 2012

FAREWELL RAY BRADBURY

Ci ha lasciati a 91 anni Ray Bradbury: uno dei grandi padri del genere di fantascienza. Oltre che per i suoi libri lo conoscevo per i fumetti tratti dai suoi racconti.


Fumetti di fantascienza con una profondità psicologica ed intellettuale che li rendeva diversi da tutti gli altri. Atmosfere metafisiche che mi hanno sempre ricordato i quadri di Edward Hopper. Una visione onirica dove la natura e la civiltà vengono descritti come piani ugualmente desolati ed interscambiabili. E l'uomo al centro, con la sua immensa, sconfinata solitudine.

2 giugno 2012

JUST MARRIED

Oggi si sposano French e Arianna..


Buon viaggio ragazzi!