E così, per colpa del tornado Sandy,
quest’anno la maratona di New York è stata cancellata per la prima volta. Non
avrei mai voluto trovarmi nei panni di uno di quei 47.000 concorrenti che sono
rimasti coinvolti in questo disastro, ma, fin da subito, avevo capito che,
nonostante le rassicurazioni, non sarebbe stato possibile correre attraverso
Brooklyn allagata e il Queens devastato dall’incendio.
New York City - 2012
Tuttavia mi ha riempito
di orgoglio la reazione di quel popolo di maratoneti delusi che ha deciso di
impegnarsi per dare una mano ai soccorritori. Grandi! Yeah, we are different!
Ogni anno la maratona di New York rappresenta, per chi l'ha corsa in passato, un salto nei ricordi, e, per chi ha i pensieri più ingarbugliati, un motivo di riflessione circa il trascorrere del tempo e il senso dell'esistenza.
La mia maratona è stata 13 anni fa, nel 1999.
Newton Hotel - Broadway 2528 - New York City - 1999
Mi ricordo la partenza, con il freddo e il vento contro così forte che tengo le mani sul numero per non perderlo.
Brooklyn che vola via in una luce abbagliante. Il Pulansky Bridge a metà gara in un'ora e ventisette. Sto ancora bene.
Brooklyn - 1999
I rifornimenti di acqua ghiacciata. Il Queensboro Bridge, che è il Capo di Buona Speranza di ogni maratoneta. La crisi in fondo alla First Avenue. Mi riprendo ad Harlem ma capisco che sto dilapidando tutto il mio vantaggio. Dal Plaza Hotel all'arrivo una corsa disperata per agguantare almeno un tempo sotto le tre ore.
Central Park - 1999
Nel rettilineo del traguardo l'ultimo pensiero a papà, lassù.
Poi la pace di Central Park.
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