Si sta disputando in questo momento una manifestazione di "ultracycling" chiamata la 1001 Miglia, praticamente una corsa in bicicletta di 1600 chilometri attraverso l'Italia, disputata in unica soluzione, pedalando di giorno e di notte in autosufficienza.
I 400 corridori iscritti, chiamati randonneurs, provengono da ogni parte del mondo per questa gara che, nel suo genere, è sicuramente la più dura d'Europa.
Ieri notte mi sono alzato alle due per seguirli nel loro passaggio attraverso la bassa parmigiana, tra Villanova e Colorno, dove c'era un controllo orario.
Ho visto le luci dei loro fari nella notte, transitare nei borghi addormentati, ho pensato ai pionieri, agli eroi che alla fine dell'800 hanno dato inizio a tutta questa faccenda. Questi moderni giganti della strada, nella loro sfida contro la fatica, al limite del delirio, mantengono viva quella grandezza antica, oltre i limiti della normalità, per sfondare la barriera della trascendenza.
Ho parlato con alcuni di loro: sono persone equilibrate, intelligenti, aliene da ogni fanatismo, con un grande senso di ascolto verso il proprio corpo e una grande solidarietà reciproca. Per certi versi mi hanno ricordato certi vecchi, saggi alpinisti.
Sono tornato a letto alle sei e mezza. Adesso che sto scrivendo loro saranno neanche a metà strada..Chapeau! Come dicono i francesi.